TUTTO corrisponde alle parti e le parti fra loro e al TUTTO
Palladio nei "Quattro Libri" dice:
“La bellezza risulterà dalla bella forma, e dalla corrispondenza del TUTTO alle parti, delle parti fra loro, e di quelle al TUTTO: conciosiache gli edificij habbiano da parere uno intiero, e ben finito corpo: nel quale l'un membro all'altro convenga, et tutte le membra siano necessarie a quello, che si vuol fare”.
La proporzione, di per sé, non implica alcun giudizio di valore: è possibile concepire infiniti tipi di proporzione, proprio perché infinite sono le grandezze che posso mettere in rapporto (comporre). Ma se io pongo il problema della bella forma, ecco che ciò implica quello della bella proporzione: comporre è un problema di scelta: data una prima grandezza, fra le infinite altre possibili assieme alle quali potrò comporla, solo alcune otterranno il risultato di una composizione armonica, in virtù della loro particolare proporzione con la grandezza data.
I rapporti proposti da Andrea Palladio sono presi da riferimento per realizzare le sculture che escono dalla scatola (a sorpresa, altezza massima 20 cm, il numero è variabile).